Ginnastica Ritmica

"...qualcosa che sta tra la farfalla e l'atleta."

Più di quarant'anni fa, in visita ad un allenamento della squadra nazionale di Ginnastica Moderna in una palestra della Reale Società Ginnastica Torino in preparazione per i Campionati del Mondo di Varna 1969, Giovanni Arpino così scriveva (12 giugno 1969 "La Stampa"):

"... ed eccole qui le ultime eredi di Mosso, balzano, sorridono in pochi metri quadrati, si allenano per 6 ore al giorno da giugno a settembre.
Certo sono meno impacciate delle loro trisavole che, in vecchie e commoventi fotografie, vediamo trottare con sottanoni lunghi fino alle caviglie ... ma hanno lo stesso entusiasmo e la virtù di sapersi sacrificare in silenzio per diventare, in tre soli minuti e mezzo, qualcosa che sta tra la farfalla e l'atleta."

Questa la definizione che Arpino diede alla figura delle nostre ginnaste precedendo di molti decenni quella attribuita alle ginnaste oggi dalla stampa recente: farfalle d'argento.

La Ginnastica Ritmica 

I precursori della Ginnastica Ritmica nel mondo
Possiamo far risalire le origini di una ginnastica a corpo libero e con i piccoli attrezzi guidata dalla musica ai popoli primitivi ed alla civiltà cinese pur non avendo notizie esaurienti. Sotto l'imperatore cinese Yn-Kang-Chi, infatti, troviamo un tipo di attività fisica basata sull'agilità e la destrezza con l'uso di attrezzi maneggevoli come aste, bastoni e palle. Lo stesso si può riscontrare in India dove la popolazione era ed è abilissima negli esercizi di equilibrio e nel praticare danze con finalità estetiche.
Nelle tombe degli antichi Egizi si conservano dipinti raffiguranti giovani fanciulle in atteggiamenti ginnici somiglianti a quelli usati ancora oggi e anche guardando alla civiltà della Grecia antica troviamo testimonianze di gare pubbliche sportive durante le quali, accanto a corsa e pugilato, non mancavano manifestazioni ginniche con piccoli e grandi attrezzi comprendenti la "danza" e la "sferistica", termine quest'ultimo che racchiude i giochi e gli esercizi con la palla.
Il merito di Sparta e di Atene è quello di aver esteso l'esercizio fisico alla donna: gli esercizi femminili, sorti a Sparta con lo scopo preciso di sviluppare l'organismo "per diventare forti madri e generare forti figli", acquistarono grande importanza soprattutto ad Atene dove la danza si perfezionò per diventare arte.
A Roma si trovano delle gare ginniche come spettacoli pubblici, tuttavia con l'avvento del cristianesimo, se ne perde traccia fino a tutto il Medioevo. Solo nel Rinascimento l'unione movimento- musica rientra nel sistema educativo per l'armonico sviluppo dell'individuo.
Da questo momento in poi, numerosi sono stati coloro che, pur agendo in campi diversi come danza, teatro e musica, in varie parti d'Europa e del mondo, hanno contribuito al sorgere della Ginnastica Ritmica.

La nascita della Ginnastica Ritmica, contributi e metodi
La Ginnastica Ritmica intesa come disciplina sportiva per le donne si è formata nel corso di molti anni. In un primo momento la G.R. era considerata come un mezzo di educazione degli artisti e dei musicisti, soltanto successivamente essa fu applicata nell'ambito dell'Educazione Fisica.
I primi contributi risalgono al '700: il maestro di ballo e coreografo francese J.G. Noverre 1727-1810 con il quale iniziò l'era del balletto moderno e lo scrittore e filosofo francese Denis Diderot 1713-1784 che promosse una maggiore naturalezza del gesto nella danza senza schemi prefissati;
Tra la fine dell'800 e gli inizi del '900 un notevole contributo, a livello scientifico, per ciò che riguarda l'Educazione fisica femminile, è  stato dato dal fisiologo e pedagogista francese George Demein 1850-1917.  Egli dimostrò l'importanza dell'utilizzazione degli esercizi dinamici, degli esercizi volti all'allungamento e al rilassamento delle masse muscolari, dei passi di danza, degli esercizi eseguiti con "oggetti" (clavette, bastoni, ghirlande di fiori, ecc.), che contribuivano ad acquisire flessibilità, destrezza e capacità di muoversi in modo femminile e corretto.
Il merito di aver elaborato la teoria del "gesto motorio espressivo" appartiene al pedagogista francese Francoise Delsarte 1811-1871  che studiò ed analizzò i gesti e le posizioni del corpo in rapporto con gli stati emozionali. Egli è considerato il fondatore di una delle prime scuole che col tempo sarebbero diventate la base per la ginnastica ritmica, creata più avanti dal francese Jacque Dalcroze con lo scopo di abbracciare pienamente sia la musicalità sia la sensazione di muoversi per esprimersi.
La "grammatica del gesto artistico" eseguita da Delsartre è stata successivamente applicata nell'Educazione Fisica soprattutto durante la preparazione delle ginnaste a gare estremamente importanti eseguite con l'accompagnamento musicale.
Le idee ed i concetti elaborati dal Delsartre trovarono la propria realizzazione dell'arte della nota danzatrice Isadora Duncan 1878-1927, iniziatrice di una danza libera (è famosa la sua ribellione contro i dogmi del balletto classico) senza schemi e movimenti fissi propri della danza accademica che permette di esprimere attraverso le azioni del corpo gli stati d'animo e i sentimenti; la sua capacità di improvvisazione e le sue danze, basate su movimenti liberi e plastici, ricordano molto la ginnastica ritmica moderna.
Ispirandosi alla figura di Isadora Duncan e J. Dalcroze, il coreografo ungherese Rudolf Von Laban 1879-1958 propose nella sua metodologia che il ritmo ed il movimento non vengono imposti, ma che l'attività dell'allievo, sotto la guida dell'insegnante, sia libera allo scopo di sviluppare la creatività. Soprattutto nella metodologia di Laban sono considerati come aspetti essenziali del movimento il tempo, lo spazio, le azioni accentuate e la fluidità (caratteristiche simili a quelle della G.R.).
Ma un contributo molto importante a livello di metodo che, per affinità fu destinato ad essere associato alla Ginnstica Ritmica, fu quello del musicista e compositore svizzero Emile Jacques-Dalcroze 1865-1950 Egli presentò il suo metodo "Euritmica" ovvero l'arte di esprimere la musica con i movimenti del corpo che corrispondono alla scritturazione ritmica allo scopo di  educare il corpo attraverso il ritmo.
Rudolph Bode 1881-1971, allievo di J. Dalcroze e definito il creatore della "Ginnastica Moderna",  fonda a Monaco una scuola di Ginnastica Ritmica. Nel metodo di Bode, l'accompagnamento musicale ha un'importanza basilare, adotta i piccoli attrezzi quali la palla, il bastone, il tamburo, il cerchio che ritiene debbano essere utilizzati dopo aver acquisito la tecnica di base degli esercii a corpo libero.
Dagli Stati Uniti d'America, la danzatrice e coreografa Marta Graham 1894-1991, considerata madre della "danza moderna", è sostenitrice del movimento come massima forma di espressione caratterizzato da un'alternanza di contrazione e decontrazione.
A conclusione è possibile affermare che l'apporto più significativo dato alla Ginnastica Ritmica è arrivato soprattutto dalle nuove tecniche della danza espressiva iniziate da Isadora Duncan, continuata con Laban e Marta Graham.

Le origini della Ginnastica Ritmica in Italia
Nacque a Torino la ginnastica ritmica italiana, una delle discipline motorie e sportive più giovani e allo stesso tempo più titolate dello sport azzurro.
Prendendo le mosse dalla ginnastica naturale del Demeny e da quella ritmica del Jaques-Dalcroze, la figura determinante per la nascita della Ginnastica Ritmica in Italia è stata la professoressa Andreina Gotta Sacco 1904-1988 che determinò un graduale passaggio dalla ginnastica tradizionale statica o di posizione a quella dinamica o di movimento.
Andreina Sacco e' stata una figura eclettica, completamente immersa nel mondo della ginnastica e dello sport che amò con passione (fu un'atleta poliedrica: otto volte campionessa italiana di atletica leggera - sette record nel salto in alto e nel salto in lungo- componente della staffetta 4x80 vincitrice del Campionato italiano nel 1928 e capitano della squadra femminile vincitrice del Primo Campionato Italiano di Pallacanestro a Milano nel 1925). Una personalità particolarmente aperta alle novità, protesa verso uno sviluppo più moderno della ginnastica e dello sport femminile, poco incline ai condizionamenti che nel primo quarto del nostro secolo avvolgevano ancora pesantemente l'educazione femminile.
La professoressa Sacco assomma alle sue conoscenze a livello di movimento (avendo ottenuto nel 1921 il diploma di insegnante a Torino presso il Magistero per l'Educazione Fisica discutendo la tesi: "La ginnastica ritmica moderna e la sua possibile introduzione nella scuola") una preparazione musicale molto approfondita essendosi diplomata 1930 in pianoforte presso il Conservatorio di Torino.
Nel 1928 risultò prima al Concorso per titoli ed esami bandito dall'ONB (Opera Nazionale Balilla) per insegnanti di Educazione Fisica negli Istituti medi statali. E' stata anche insegnante di ginnastica differenziata per sordomute all”Istituto Lorenzo Prinotti di Torino. In quegli stessi anni aveva partecipato a tutti i Concorsi nazionali indetti dalla Federazione Ginnastica come componente la squadra del Magistero di Torino e successivamente della Società Magenta.
Il suo metodo chiamato "Ginnastica Femminile Moderna" (*) - approvato dal Ministero della Pubblica Istruzione con un'ordinanza del 12 giugno 1953 - si pone come prima finalità quella educativa e formativa ispirandosi ai principi della moderna pedagogia, al metodo globale d'insegnamento e, quindi, all'ideazione ed all'iniziativa personale dell'allievo. Ella si "avvale dei presupposti razionali della ginnastica tradizionale italiana, li aggiorna e li modernizza con
l'evolversidella tecnica e della metodologia del movimento nell'ambito della ginnastica educativa" (dal testo Ginnastica Femminile Moderna, tecnica di base di A.G. Sacco).
La Gotta Sacco studia principalmente il ritmo che considera parte integrante dell'atto motorio, sostenendo cioè che non solo la durata di ogni azione deve essere pari a quella del valore musicale, ma anche gli accenti dei movimenti devono concordare con quelli ritmici.
Da ciò emergono i canoni precisi di questo metodo:
- forma di movimento naturale,
- alternanza di contrazione e decontrazione,
- partecipazione di tutto il corpo all'azione di ogni singola parte (movimenti secondari chiamati "assecondamenti"),
- la continuità d'azione senza interruzioni.
A queste principali caratteristiche se ne aggiungono altre non meno importanti:
- l' esecuzione con varietà di ritmi, di accenti, di tempi e con ampiezze diverse, con vari gradi di energia e velocità,
- una nuova visione spaziale del movimento con spostamenti e cambi di direzione frequenti
- un'esecuzione personalizzata e differenziata che tiene conto delle capacità e della personalità di ogni allievo.
Dal suo testo "Principi di Teoria e Metodologia", la Gotta Sacco descrive "(:::) appare evidente che la Ginnastica ritmico-moderna, sia nel suo grado di preparazione di base, sia nella sua parte applicativa, rappresenta un'ampia evoluzione della ginnastica classica tradizionale, pur mantenendo con questa, rapporto di continuità". E ancora: "(:::) si avvale di una tecnica e di una metodologia moderna, in armonia ad un nuovo concetto di educazione del movimento, sempre nella considerazione e nei limiti della pura ginnastica, senza deviazioni o compromessi che possano modificarne i caratteri e le finalità, in quanto la Ginnastica Moderna, ripetiamo, è ginnastica educativa e, tale, secondo la nostra concezione deve restare."

(*) L'appellativo di "Moderna" aveva avuto un significato contingente nel momento in cui questa attività sorgeva come contrapposizione o come lenta trasformazione di una forma di ginnastica tradizionale precedente.

Alcuni antecedenti di Ginnastica Femminile Moderna in Italia:
- nel 1925  vengono presentati al Concorso nazionale femminile di Torino esercizi a corpo libero e con i piccoli attrezzi, con la combinazione "Letizia" del professore Giuseppe Monti;
- nel 1931 al Concorso internazionale di Venezia, viene esegutita dalle squadre femminile una combinazione con le clave;
- nel 1951 (dopo la parentesi del dopoguerra) a Firenze le squadre partecipanti eseguono una combinazione ideata dalla stessa Adreina G. Sacco.
- nel 1961 la Federazione Italiana Ginnastica riconobbe ufficialmente questa disciplina, prima come Ginnastica Moderna, poi come Ginnastica ritmico-sportiva e infine come Ginnastica Ritmica.

Evoluzione della Ginnastica Ritmica
Successivamente la stessa Andreina Gotta Sacco viene meno ai propositi del suo metodo in quanto favorisce il sorgere di un'ampliamento della Ginnastica ritmico-moderna a livello sportivo. E' per sua iniziativa che nel 1966 nasce ufficialmente in Italia la Ginnastica Ritmica Sportiva o G.R.S., periodo in cui la Gotta Sacco è direttrice tecnica nazionale di ginnstica Arstica Femminile (fino alle Olimpiadi di Mosca del 1980, la Gotta Sacco rimane la figura più importante della G.R.S. a livello mondiale e riveste la carica di Presidente del Comitato tecnico internazionale e fa parte, in qualità di membro, del Comitato Esecutivo della Federazione Internazionale di Ginnastica).
L'esigenza sentita in Italia nel 1966 di ampliare a livello sportivo la G.R. educativa, in altre nazioni sorge molto tempo prima.
L'Unione Sovietica è la prima che in assoluto già nel 1948 inizia le competizioni a livello nazionale, seguita dalla Bulgaria nel 1951, dalla Cecoslovacchia nel 1953, dall'Austria nel 1954 e dalla Germania orientale nel 1958.
E' nel 1960 che si riesce ad organizzare una competizione internazionale che ufficialmente dà il via alla Ginnastica Ritmica Sportiva a livello internazionale (vi parteciparono solo tre nazioni l'unione sovietica, la Cecoslovacchia e la Bulgaria).
Per la divulgazione di questo nuovo sport nel 1962 durante i campionati del mondo di G.A. svoltisi a Praga, grazie all'interessamento della Gotta Sacco, si potrà assistere ad una dimostrazione di ginnastica ritmica della suqadra cecoslovacca ed ungherese.
A seguire questo evento nel 1963 fu organizzato il primo Campionato del Mondo a Budapest; la commissione tecnica femminile prepara e codifica per questa competizione una serie di difficoltà per poter giudicare secondo dati tecnici, decide che gli esercizi sono due a livello individuale, dimlibera composizione, uno a corpo libero e l'altro con la palla o con il cerchio.
I Campionati del Mondo ricorrono ogni due anni, ma è nel 1967, a Copenhagen, che viene
Inclusa la competizione di squadra e l'Italia, come molte altre nazioni, vi partecipa (la squadra italiana è composta da 8 allieve dell'I.S.E.F. di Torino  preparate dalla professoressa Maria Rosa Ricca Rosato, allieva di Andreina Gotta Sacco e già insegnante di Ritmica presso il medesimo Istituto). E' questo il campionato che viene considerato da tutti, per il suo valido programma e per una fisionomia ben precisa, il primo effettivo a livello mondiale.
Il 1970 è un anno molto importante e decisivo per la diffusione della G.R.S. in Italia in quanto la Federazione Ginnastica decide di includerla ufficialmente fra le  attività federali ed organizza corsi di preparazione tecnica e di aggiornamento per le istruttrici. Nel fervore di questa nuova attività, la Federazione organizza a Formia il primo corso internazionale per istruttrici e giudici diretto dalla Gotta Sacco avvalendo di collaboratrici di altre nazioni.
Da questo momento la G.R. è ormai diventata una realtà nell'ambito della Federazione  e continua la sua ascesa, con lo scopo di allargare la base delle giovani leve e di facilitare la futura di future ginnaste di valore. Il programma tecnico comincia a comprendere varie categorie per le competizioni nazionali (allieve, adulte e seniores).
Nel 1971 l'Italia partecipa al 5° Campionato del mondo a Cuba e la squadra conquista un meritatissimo bronzo.

La G.R.S. oggi – Le caratteristiche principali
La ginnastica ritmica è uno sport tecnico-compositorio in cui si trovano insieme elementi propri della danza ed elementi acrobatici, ai quali si unisce la maestria nell’utilizzo dei piccoli attrezzi (fune, palla, cerchio, clavette e nastro).
La ginnastica ritmica favorisce lo sviluppo armonico corporeo e il rafforzamento muscolare della ginnasta, oltre a migliorare la postura, l’equilibrio e la mobilità articolare. Tale disciplina inoltre aiuta lo sviluppo del ritmo e della musicalità, favorendo la creatività e la libera espressione corporea di chi la pratica, rendendola capace di esprimere eleganza, armonia, elasticità e leggerezza.
Attualmente, la G.R. è uno sport esclusivamente femminile; tuttavia sono in corso delle sperimentazioni per ampliarla anche al settore maschile. La ginnastica ritmica maschile è già popolare in Spagna e in Giappone, dove esistono campionati maschili, ed è stata sperimentata anche in altri diversi paesi tra i quali l'Italia anche con esercizi di coppia "mista" maschio/femmina.  Dal 1984 è uno sport olimpico con le competizioni individuali e nel 1996 con l'esercizio di squadra.
Nella G.R. il ritmo è ovviamente la caratteristica principale di questa disciplina e su di esso è costruito ogni movimento. La ginnasta, nelle sue esecuzioni, deve seguire e rispettare le leggi del ritmo e il corpo e l'attrezzo devono partecipare al movimento per renderlo espressivo e personale. Un esercizio per essere armonico deve possedere continuità d'azione, alternanza di contrazioni e decontrazioni muscolari, variazioni di velocità e ritmo, coerenza con il genere musicale.
Gli elementi fondamentali della G.R.S. sono costituiti dai cinque attrezzi: nastro, cerchio, palla, clavette e fune, dall'espressività e dalla musica.

Nota: La Federazione Internazionale ha rilasciato nel 2010 un comunicato in cui si annuncia ufficialmente l'intenzione di abolire la funicella dalle gare internazionali (le due motivazioni principali sono la volontà di preservare la salute delle ginnaste e la poca spettacolarità dell'attrezzo).

La Ginnastica Ritmica è essenzialmente divisa in due diverse tipologie esercizio: esercizio individuale e a squadra (5 ginnaste = 1 squadra).
La composizione individuale ha una durata che può andare da 1'15'' a 1'30'' ed è svolto da una singola ginnasta che deve eseguire una serie di movimenti, sia di corpo che d'attrezzo, seguendo una base musicale. La serie di elementi eseguiti, il cui valore è definito dal codice dei punteggi, è scelto dall'allenatrice in precedenza e dichiarato sulla scheda di valutazione (fiches) che in gara viene consegnata ai giudici. Non sono quindi ammesse improvvisazioni o variazioni rispetto a quanto scritto. La ginnasta deve eseguire correttamente tutti gli elementi per ottenere il massimo punteggio dichiarato nella sua scheda (che non necessariamente è il massimo previsto dal codice dei punteggi). Il punteggio è suddiviso in due parti: D (difficoltà) e E (esecuzione).
La composizione di squadra ha una durata che può andare da 2'15'' a 2'30'' e segue le stesse regole dell'individuale ad eccezione del fatto che le 5 ginnaste devono collaborare scambiandosi gli attrezzi ed eseguendo movimenti in modo più sincrono possibile.
Tutti gli esercizi devono essere eseguiti nella loro totalità con accompagnamento musicale. La musica, infatti, occupa un ruolo fondamentale all’interno di questa disciplina: ogni movimento viene abbinato ad essa con esecuzione a ritmo, rendendo il tutto più armonico, all’interno di una continua fusione tra movimento dell’atleta e attrezzo.
La musica può essere interpretata da uno o più strumenti, o da un musicista, inclusa la voce utilizzata come uno strumento. Tutti gli strumenti sono autorizzati a condizione che esprimano una musica con le caratteristiche necessarie per accompagnare un esercizio di GR: chiara e ben definita nella sua struttura.  Dal 2013 un solo esercizio di squadra e un solo esercizio individuale possono essere eseguiti con la musica con voce e parole nel rispetto dell’etica. L’allenatore deve evidenziare quale esercizio usa la musica con voce e parole. Citando il Codice di Punteggi: "Ci deve essere una totale correlazione tra i movimenti e la musica, eseguiti con il contrasto dei movimenti in accordo con il tempo, il ritmo e gli accenti musicali, l'abilità di esprimere il carattere, e le risposte emotive alla musica attraverso i movimenti del corpo ed il lavoro continuo dell’attrezzo".
Le competizioni. Nelle competizioni individuali gli attrezzi  sono cinque, ma solo quattro di essi sono utilizzati nel ciclo individuale della durata di 2 anni (quindi ogni due anni ne viene escluso uno); nella competizione a squadre sono previsti due esercizi. Nel primo sono utilizzati cinque attrezzi identici, nel secondo esercizio, le ginnaste utilizzano una combinazione di due attrezzi diversi (es: 2 cerchi e 3 nastri).
Le ginnaste eseguono i loro esercizi su una pedana di moquettes quadrata; lo spazio utilizzabile dalla ginnasta misura 13 metri per lato. Ogni superamento dei confini della superficie con una qualsiasi parte del corpo o con l'attrezzo viene penalizzato (non c'è penalizzazione se il superamento avviene senza toccare il suolo). L'esercizio deve svilupparsi su tutta la pedana, occupandola in modo omogeneo.

La squadra italiana: "le farfalle azzurre"
Nel campo delle competizioni di squadra, l'Italia è regolarmente in lizza per i più importanti titoli a livello internazionale.
La nazionale italiana di G.R. è il team che rappresenta l'Italia nelle competizioni internazionali; è posta sotto la giurisdizione della Federazione Ginnastica d'Italia.
La squadra nazionale d'insieme di ginnastica ritmica si allena presso il centro tecnico federale di Desio, mentre la sede estiva è Follonica. Le ginnaste della squadra nazionale sono conosciute con il soprannome di "Farfalle azzurre".
Dal 1996 l'allenatrice responsabile è Emanuela Maccarani, colei che è riuscita a portare l'Italia della ginnastica ritmica, per la prima volta, sul tetto del mondo. L'allenatrice più medagliata.

Medagliere - Campionati del mondo e Olimpiadi
In particolare, la squadra italiana di G.R. vanta  tre medaglie d'oro consecutive negli ultimi tre mondiali, un bronzo alle ultime olimpiadi di Londra, ecco il medagliere:
- Medaglia di bronzo al Campionato del mondo di Cuba 1971 (3 cerchi 3 palle)
- Medaglia d'oro al Campionato del mondo di Madrid 1975 (3 funi 3 palle)
- Medaglia d'argento al Campionato del mondo di Bruxelles 1992 (6 nastri)
- Medaglia di bronzo al Campionato del mondo di Bruxelles 1992 (3 funi 3 palle)
- Medaglia di bronzo al Campionato del mondo di Budapest 2003 (3 cerchi 2 palle)
- Medaglia di bronzo al Campionato del mondo di Budapest 2003 (5 nastri)
- Medaglia d'argento ai Giochi Olimpici di Atene 2004 (5 nastri, 3 cerchi 2 palle)
- Medaglia d’oro ai Campionati del mondo di Baku 2005 (3 cerchi 4 clavette)
- Medaglia d’argento ai Campionati del mondo di Baku 2005 (concorso generale)
- Medaglia d’argento ai Campionati del mondo di Baku 2005 (5 nastri)
- Medaglia d'argento ai Campionati del mondo di Patrasso 2007 (concorso generale)
- Medaglia d'argento ai Campionati del mondo di Patrasso 2007 (5 funi)
- Medaglia d'argento ai Campionati del mondo di Patrasso 2007 (3 cerchi 4 clavette)
- Medaglia d'oro ai Campionati del mondo di Mie 2009 (concorso generale)
- Medaglia d'oro ai Campionati del mondo di Mosca 2010 (concorso generale)
- Medaglia d'oro ai Campionati del mondo di Montpellier 2011 (concorso generale)
- Medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012
- Medaglia d'argento ai Campionati del mondo di Kiev 2013 (clavette)
- Medaglia d'argento ai Campionati del mondo di Smine 2014 (concorso generale)
Altri due importanti risultati portano il Team sul tetto del mondo: doppietta d’oro alla World Cup di Pesaro nel 2013 e nel 2014.
Medagliere - Campionati d'Europa
- Medaglia di bronzo Helsinky 1988 (3 cerchi 3 nastri)
- Medaglia di bronzo Goteborg 1990 (12 clavette)
- Medaglia di bronzo Asker 1996 (concorso generale jun)
- Medaglia di bronzo Asker 1996 (6 palle jun)
- Medaglia di bronzo Riesa 2003 (concorso generale)
- Medaglia di bronzo Riesa 2003 (3 cerchi 2 palle)
- Medaglia d'argento Mosca 2006 (2 cerchi 3 nastri)
- Medaglia d'argento Mosca 2006 (concorso generale)
- Medaglia d'argento Mosca 2006 (5 nastri)
- Medaglia d'oro Torino 2008 (5 funi)
- Medaglia d'argento Torino 2008 (cerchi e clavette)

nota: ci scusiamo per eventuali errori nel medagliere